
Un passaporto per sostenere il parco della vena del Gesso
Il Parco naturale della Vena del Gesso Romagnola tutela e promuove un’area di grande valore che si estende dalla vallata del Fiume Lamone a quella del Torrente Sillaro e interessa il territorio di sei comuni: Brisighella, Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Casola Valsenio, Fontanelice, Riolo Terme.
L’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità- Romagna che gestisce il territorio del parco dal 2012, ha incaricato recentemente Antonella Marchini, dottore agronomo e consigliere Confagricoltura Ravenna, di promuovere attività e produzioni di eccellenza presenti all’interno del Parco, creando un marchio che contraddistingua prodotti di qualità del territorio.
Durante la rassegna Cibus in Fabula, che si tiene a Castelbolognese fino alla fine di Luglio, abbiamo incontrato Antonella Marchini che ci ha presentato un’altra interessante iniziativa che i responsabili istituzionali ed imprenditoriali del territorio hanno posto in essere: “Il passaporto del Parco della Vena del Gesso”.
Un’iniziativa con cui s’intende valorizzare il territorio promuovendo le strutture ricettive, gli agriturismi in particolare, al fine d’incrementare quel turismo di prossimità su cui, post pandemia, in tanti hanno puntato. Posto che, in realtà, il 2022 sembra essere l’anno del rilancio del turismo in chiave nazionale ed internazionale se è vero, com’è vero, che inglesi, tedeschi, spagnoli e americani sono tornati a visitare il Paese più bello del mondo.
“Abbiamo dei prodotti fantastici, ed è necessario che queste imprese rimangano sul territorio. La gente si è accorta che abbiamo proprio vicino casa delle realtà ambientali di grande spessore e che costituiscono un valore aggiunto da un punto di vista imprenditoriale”
L’occasione è ghiotta per un nuovo slancio culturale ed economico, cui come sempre la Romagna non solo non si sottrae ma fa da guida.
Ecco l’intervista