
“Rispetto e devozione. Le grandi vie delle religioni cinesi”
Un nuovo progetto espositivo è visitabile dal 18 giugno al Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma, poco oltre il centro della cittadina emiliana, verso sud. Grazie all’esposizione di undici dipinti tradizionali con storie esemplari, sarà possibile indagare l’essenza stessa delle grandi religioni cinesi.
Sono esposti come avveniva nell’Antica Cina: grazie al metodo educativo dell’esempio, illustrano le grandi virtù che ogni suddito cinese doveva dimostrare nel periodo dell’età imperiale.
L’amore e il rispetto verso i genitori e gli antenati costituiscono l’essenza stessa del vivere con virtù, secondo la cultura cinese più antica. “Rispetto e devozione. Le grandi vie delle religioni cinesi”, questo il titolo della nuova mostra aperta al pubblico fino al 30 ottobre 2022.
Tali valori plasmano l’educazione dei figli che, mediante exempla, apprendono i modelli di comportamento più fecondi, autentici ideali di vita, nonché direttrici fondamentali nel condurre l’Uomo a trascendere l’effimero del mondo e a giungere a un’esistenza nuova ed eccelsa.
L’essere umano per sua stessa natura apprende mediante l’imitazione, un principio pedagogico originario che accomuna tutte le culture secolari e che, nella tradizione cinese, trova la sua massima espressione nel principio dell’emulazione.
Una successione di dipinti a colori che raffigurano esempi cinesi tradizionali. I modelli da seguire sono uomini e donne che sin dalla fanciullezza si sono contraddistinti per il rispetto e la benevolenza verso i propri genitori; modelli reali che si animano di fragilità e qualità, così da avvicinare il maestro all’allievo. Sono presenti anche sculture che testimoniano l’aspirazione all’armonia universale.
L’ uomo che si dedica alla conoscenza di queste storie esemplari assume e interiorizza le virtù più elette che lo conducono lungo la via della compiutezza. Un sentiero da percorrere tracciato con insegnamenti simili dalle due grandi correnti filosofiche che caratterizzano il pensiero religioso cinese: il Confucianesimo e il Taoismo.
Chiara Allegri – la giovane e vulcanica vice direttrice del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico- afferma: “Questa esposizione vuole affermare la preziosità dell’antica cultura cinese, non solo nella produzione artistica, ma anche nella costituzione di un apparato culturale religioso che, grazie all’alto valore assunto in questa civiltà millenaria, abbatte ogni barriera tra condotta interiore dell’individuo e aspirazione sociale”.
Entusiasta per questo nuovo progetto anche Padre Alfredo Turco – Superiore dei Missionari Saveriani-: “La realizzazione di questo lavoro amplifica ciò che il nostro Museo e la nostra congregazione missionaria porta avanti da più di un secolo. L’amore ed il rispetto per le culture altre non possono trascendere dalla profonda conoscenza per ogni forma espressiva che, nelle nostre missioni, andiamo ad incontrare”.
Con lo stesso biglietto di ingresso alla mostra (3 euro per l’intero) si può visitare la collezione permanente.
Il museo, voluto nel 1901 dal fondatore dei missionari Saveriani e grande visionario Guido Maria Conforti (allora vescovo di Parma) proclamato santo nel 2011, rappresenta un contenitore artistico e documentario di eccezionale importanza, frutto di un lungo percorso storico. Per alcuni decenni i Saveriani operarono esclusivamente sul territorio cinese e fu proprio ai missionari presenti in Cina che il Conforti si rivolse, chiedendo loro di inviare periodicamente a Parma oggetti significativi di arte e vita locali. Ricchissima infatti la parte dedicata alla Cina: da non perdere il grande Buddha in legno dorato, il grandioso paravento a 12 ante e lo studiolo del letterato che fotografano una vivida immagine di questa raffinata civiltà a inizio XX secolo. Dagli anni Sessanta il museo si arricchì di materiale di natura etnografica proveniente da altri paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, divenendo testimonianza della vita e della cultura di tre continenti.
Accanto alla collezione fondante di terrecotte, porcellane, paramenti, statue, dipinti, fotografie, oggettistica varia e monete rare provenienti dall’Estremo Oriente, sono infatti esposti ad esempio oggetti del popolo Kayapò, un piccolo gruppo indio dell’Amazzonia che rappresenta le tante minoranze depositarie di un immenso bagaglio di valori. Ristrutturato nel 2012 presenta un allestimento moderno ed è ricco di iniziative periodiche. Oltre alle mostre temporanee, si organizzano periodicamente incontri ed eventi di ampio respiro culturale anche a livello internazionale, che spaziano dal teatro alla musica, coinvolgendo anche i bambini con laboratori didattici a tema. Il progetto mette infatti al centro lo scambio culturale e la conoscenza (www.museocineseparma.org).